La “Riviera dei marmi” comprendeva sette feudi con trentasei parecchiate, ovvero appezzamenti di terreno che consentivano la coltivazione agricola, aggregando così un certo numero di abitanti.
Sparsi lungo il territorio, si costituirono i “bagli”, strutture mirate al coordinamento dei lavori agricoli e il feudo sanguigno, con il nucleo abitativo che si formava pian piano attorno al santuario, divenne l’attuale centro storico del paese.
Nei primi anni del 1900 molti centri urbani si erano ormai incrementati e con la propria identificazione dell’attività estrattiva del marmo, Custonaci fu il primo territorio dell’agro ericino a diventare autonomo.
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