LA LEGGENDA
Secondo la tradizione, alcuni marinai salpati da Alessandria d’Egitto e diretti in Francia, a seguito di un violento naufragio, invocarono la quiete alla Madonna. Una volta salvi, donarono una tavola raffigurante la Madonna che allatta il bambin Gesù ai pescatori di cala Bukuto (nel litorale dell’attuale frazione di Cornino).
Per difendersi dai pirati del tempo, i pescatori portarono il quadro al sicuro, nella già esistente cappella dedicata all’Immacolata.
IL CULTO DELLA VENERE ERICINA E LA DEVOZIONE A MARIA SANTISSIMA DI CUSTONACI
La devozione e la venerazione alla Madonna di Custonaci, fu certamente incoraggiata e voluta dal clero ericino, in alternativa alla divinità pagana della venere ericina.
I riti sacrificali in onore della dea pagana venivano celebrati e gestiti dalle sacerdotesse (jerodulai) nel santuario del tempio, per propiziare i suoi favori in vista di guerre e per attingere fecondità, fertilità e successo.
I pellegrini giungevano al monte San Giuliano in agosto e si univano alla dea tramite dei riti sessuali con le sacerdotesse.
Con l’arrivo a Custonaci della Madonna dal mare, si avvertì l’esigenza di diffondere il culto cristiano nei territori dell’agro-ericino, così nel 1574 Maria SS. di Custonaci veniva eletta patrona di Monte San Giuliano.
I TRASPORTI
La devozione verso la Madonna di Custonaci sostituì il culto pagano della venere ericina, e da allora si sviluppò e diffuse una venerazione sempre più profonda che coinvolse tutto il territorio dell’agro-ericino.
Dal 1577 al 1936, il quadro veniva portato in processione da Custonaci al monte Erice in occasione di calamità importanti, come siccità, terremoti, pestilenze o invasioni di cavallette.
La storia enumera 71 trasporti, terminati a causa di un grave danneggiamento al quadro, che portò la Soprintendenza delle belle arti di Roma, nel 1936, a dichiarare il quadro “inamovibile” dal santuario.
Durante il trasporto da Custonaci a Erice, la sacra immagine veniva portata per un tratto, e cioè da santuario fino all’Arco del Cavaliere, sulle spalle dei custonacesi, per l’altra metà del tragitto erano gli ericini che prendevano possesso del quadro conducendolo sempre a spalla verso la vetta.
Prima della processione trionfale verso la matrice di Erice, la Madonna sostava presso la chiesa della Grazia appena fuori le mura della città del monte.
A volte, il quadro rimaneva ad Erice più del dovuto creando così diversi scontri tra custonacesi ed ericini; contrasti che terminarono con la fine dei trasporti.
I festeggiamenti in onore della Madonna di Custonaci sono celebrati e hanno epilogo nell’ultimo mercoledì di agosto di ogni anno.
Il culto della Madonna di Custonaci è molto sentito in tutto l’agro-ericino e non solo; festeggiamenti e processioni in onore della vergine sono riscontrabili ad Erice, San Vito lo Capo, Favignana, Trapani, in Tunisia, in Argentina e negli U.S.A.
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