Sul versante est del monte Cofano a pochi metri dalla torre della tonnara di Cofano, sistemato in una conca collinare poco visibile dal mare, pare sia collocato un sito archeologico individuato dal professore Gianfranco Purpura.
Secondo gli studi e le ricerche condotte dal professor Infranca si ipotizza che si tratti dei resti dell’antica Eraclea greca.
L’area presenta una via d’accesso delimitata da una cinta muraria e fortificazioni alla sommità del pianoro è stata ritrovata un’enorme cisterna che veniva utilizzata non solo per la raccolta delle acque ma anche come strumento difensivo.
Sulla roccia, la cosidetta “Rutta picciata” con una scala scavata al suo interno era sicuramente un ulteriore punto di difesa dell’insediamento. Il sito era inoltre ricchissimo di frammenti di ceramica di diverso pezzame e manifattura che gli esperti fanno risalire al V-IV secolo a.C.
Nei fondali del golfo di Cofano, accanto allo scoglio Scialandro è stato ritrovato del materiale anforeo e il relitto di una nave soprannominata “il Relitto dello Scialandro”.
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